Oggi per chi, come me, vive all’estero, la Festa della Repubblica non è solo una ricorrenza ufficiale: è un momento intimo, profondo, quasi un dialogo con le proprie radici. È il giorno in cui si celebra l’Italia e la scelta di darsi la forma repubblicana, nel 1946. Una scelta di popolo, che ha segnato l’inizio della nostra democrazia.
Da lontano, la patria si sente forse più forte. Non per nostalgia, ma perché vivere fuori ti costringe a guardare l’Italia con occhi più attenti, spesso più critici, ma anche più affezionati. Il legame non si spezza: cambia forma, si adatta, ma resta.
In questi giorni si parla (forse fin troppo poco) del prossimo referendum sulla cittadinanza. È un tema che tocca nervi scoperti, paure, ma anche speranze. E forse oggi, proprio il 2 giugno, vale la pena chiederci: cosa significa davvero essere italiani?
Chi parte, chi arriva, chi appartiene
Noi italiani all’estero siamo la prova vivente che l’identità non si misura in chilometri. Anche lontani, ci sentiamo parte di questa Repubblica. Festeggiamo le sue ricorrenze, ci emozioniamo sentendo l’inno (anche se non lo vogliamo ammettere), difendiamo la lingua, la nostra cultura e pure i nostri difetti, portiamo nel cuore un certo dna fatto di valori che talvolta quasi diciamo di non volere.
Ma accanto a noi, oggi, ci sono tante persone che in Italia ci sono cresciute, che parlano italiano meglio di un dialetto, che sognano in italiano. Ragazzi e ragazze nati da famiglie straniere, ma italiani nella sostanza, nell’anima, nei desideri. Per loro, la cittadinanza non è solo un diritto: è il riconoscimento di una realtà già vissuta. E forse, proprio perché hanno dovuto aspettarla, desiderarla, capiscono cosa significa essere italiani anche più di noi, che lo siamo dalla nascita.
Una Repubblica è tale se include chi la sceglie
Il 2 giugno celebra un’Italia che si scelse libera, democratica, aperta. Una Repubblica è fatta di cittadini, non solo di confini. È viva se sa includere chi ne condivide i valori, chi la abita con amore, chi la sceglie ogni giorno, anche se non ci è nato. Così come noi, all’estero, continuiamo a sceglierla pur vivendo altrove.
Oggi, nel mio piccolo, celebro la Repubblica pensando a due Italie: quella in cui sono nato e dalla quale, pur lontano, non potrei mai staccarmi e quella che tanti vogliono abbracciare. Entrambe meritano rispetto, voce e dignità.
Buona Festa della Repubblica
Che tu sia nato italiano, diventato italiano o in attesa di esserlo, oggi questa festa è anche tua.
🇮🇹 Buon 2 giugno a tutti.
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