A Concrete Proposal to Value Those Who Return
A new pact between impatriates and the State: tax incentives tied to productive investments
Una proposta concreta per valorizzare chi rientra
Un nuovo patto tra impatriati e Stato: incentivi fiscali legati a investimenti produttivi
È stata presentata alla Camera la proposta di legge dell’On. Giulio Centemero, membro della VI Commissione Finanze, che introduce una modifica significativa al regime fiscale per i lavoratori impatriati previsto dal D.lgs. 209/2023. La novità principale è la possibilità di prorogare di tre anni il beneficio fiscale già in vigore, a condizione che il lavoratore effettui specifici investimenti in Italia.
Si tratta di un approccio nuovo e costruttivo: non più solo incentivi legati al reddito, ma un impegno diretto verso il Paese, attraverso strumenti finanziari che generano valore sul lungo periodo. Gli investimenti ammessi includono azioni di società italiane quotate, fondi PIR, BTP a lunga scadenza, start-up innovative, fondi legati al Fondo Nazionale Strategico e anche donazioni alla ricerca scientifica. Sono previsti importi minimi, vincoli di permanenza sugli investimenti e una durata minima di residenza fiscale in Italia (4 anni), rendendo la misura solida e credibile.
In una fase in cui si moltiplicano critiche e sospetti — spesso alimentati da narrazioni semplificate sui social e parte della stampa — questa proposta offre una risposta concreta: non si allungano privilegi, si chiede un contributo attivo allo sviluppo del Paese. È un modo per trasformare un beneficio individuale in un’opportunità collettiva.
Le storie che raccogliamo nella nostra community raccontano che il ritorno in Italia non è mai solo una questione fiscale. Famiglia, qualità della vita, desiderio di restituire qualcosa alle proprie radici restano motivi centrali. La proposta Centemero va in questa direzione: riconosce che chi rientra spesso non cerca solo un vantaggio, ma vuole partecipare, costruire, investire.
A Concrete Proposal to Value Those Who Return
A new pact between ‘returnees’ and the State: tax incentives tied to productive investments
A new legislative proposal has been presented in the Italian Parliament by Hon. Giulio Centemero, member of the Finance Committee, introducing a significant update to the tax regime for returning workers (under Legislative Decree 209/2023). The key innovation is the option to extend the existing tax benefit for three additional years, provided that the worker makes specific productive investments in Italy.
This marks a shift from purely income-based incentives to a more active commitment to the country, channeled through long-term financial tools. Eligible investments include Italian-listed SMEs (Euronext Growth Milan), long-term individual savings plans (PIR), long-maturity government bonds (BTP), start-ups, co-investment funds with the National Strategic Fund, and even donations to scientific research institutions. Minimum thresholds, holding periods, and a required four-year residency in Italy make this a structured and responsible measure.
At a time when media and social networks often cast doubt on the legitimacy of returnees’ tax benefits — with allegations of abuse or unfair advantage — this proposal provides a clear and verifiable framework. It doesn’t hand out privileges: it sets conditions that turn a personal incentive into a broader economic contribution.
From the many stories we gather in our community, it's clear: tax is a factor, but not the only one. Family, quality of life, cultural connection — these are often the real reasons people come back. Hon. Centemero’s proposal acknowledges this complexity. It sends an important message: those who return are not merely seeking advantage — they're ready to contribute, invest, and belong.
Links