Davide’s cultural legacy
From Montreal to Palermo: returning to rebuild identity through education
L’eredità culturale di Davide – Da Montréal a Palermo: tornare per ricostruire l’identità attraverso l’educazione
Davide ha 42 anni. È antropologo culturale, cresciuto tra la Sicilia e il Canada. I suoi genitori emigrarono negli anni ’70 e lui è nato a Montréal, ma è sempre tornato d’estate “a casa”.
"La Sicilia per me era un luogo sospeso: presente nei racconti, nei sapori, nei silenzi di mia madre. Ma distante."
Studia antropologia e diventa ricercatore. Lavora per università canadesi su temi di migrazione, diaspora, memoria culturale.
A un certo punto capisce che il suo studio teorico non basta più.
"Scrivevo articoli sul senso di appartenenza. Ma io non mi ero mai sentito interamente parte di nessun posto."
Nel 2021, complice anche la pandemia e la perdita del padre, Davide decide di trasferirsi a Palermo.
Fonda un’associazione culturale che lavora con scuole e comunità per trasmettere memoria, valori, radici.
"Non ho portato soluzioni. Ho portato domande. E qui hanno trovato casa."
Oggi lavora tra periferie urbane, scuole, centri culturali, coinvolgendo giovani in percorsi di narrazione identitaria e inclusione.
"Il ritorno per me è stato il momento in cui la teoria è diventata carne, voce, sguardo. Ed è lì che ho capito: sono a casa."
Davide’s cultural legacy – From Montreal to Palermo: returning to rebuild identity through education
Davide, 42, is a cultural anthropologist raised between Sicily and Canada. His parents emigrated in the 1970s; he was born in Montreal but returned to Sicily every summer.
"Sicily was a suspended place for me: present in stories, flavors, and in my mother’s silences. But distant."
He studied anthropology and became a researcher, working at Canadian universities on migration, diaspora, and cultural memory.
Eventually, theory wasn’t enough.
"I was writing about belonging, yet I’d never fully felt I belonged anywhere."
In 2021—after the pandemic and his father’s death—he moved to Palermo.
He founded a cultural association working with schools and communities to revive memory, identity, and local culture.
"I didn’t bring answers. I brought questions. And here, they found a home."
Today he works in urban neighborhoods, schools, and cultural spaces, helping youth reclaim their heritage and future.
"Coming back was when theory turned into voice, gaze, and skin. That’s when I knew: I’m home."