Dual Citizenship Under Pressure in the United States
La doppia cittadinanza sotto pressione negli Stati Uniti
Il nuovo disegno di legge per limitarla difficilmente passerà, ma rivela un cambiamento culturale profondo.
Il 1° dicembre il senatore repubblicano Bernie Moreno ha presentato l’Exclusive Citizenship Act, un disegno di legge che vieterebbe ai cittadini americani di mantenere la doppia cittadinanza. Chi possiede due passaporti dovrebbe scegliere entro un anno; chi non lo fa verrebbe considerato come se avesse rinunciato a quello statunitense.
È una proposta dal peso simbolico enorme. Negli Stati Uniti non esiste un registro ufficiale dei doppi cittadini, ma analisi del Migration Policy Institute stimano che possano essere oltre 13 milioni. A questi si aggiungono le grandi comunità con legami familiari all’estero: solo gli italo-americani che dichiarano ancestria italiana sono circa 16 milioni secondo il Census, e una parte significativa ha ottenuto o potrebbe ottenere la cittadinanza del Paese d’origine.
Il provvedimento, però, nasce in evidente contrasto con la giurisprudenza della Corte Suprema. Il XIV Emendamento protegge il diritto a non esserne privati per decisione politica.
Più che per la sua fattibilità, la proposta colpisce per ciò che racconta. In una fase segnata da retoriche di lealtà esclusiva, da politiche migratorie più dure e da tensioni interne, la doppia cittadinanza viene improvvisamente letta come ambiguità, non come ricchezza culturale.
Gli Stati Uniti, però, sono sempre stati una nazione costruita da identità multiple. Pensare di ridurle a un’unica appartenenza non risolve alcun problema: rivela semmai il disagio di un Paese che oggi fatica a riconoscere la forza della sua stessa diversità.
Dual Citizenship Under Pressure in the United States
The new proposal is unlikely to pass, yet it signals a deeper cultural shift.
On December 1st, Republican senator Bernie Moreno introduced the Exclusive Citizenship Act, a bill that would ban U.S. citizens from holding dual citizenship. Anyone with two passports would have one year to choose which to keep; failure to do so would be treated as a voluntary renunciation of U.S. citizenship.
The symbolic weight is enormous. The United States keeps no official registry of dual citizens, but analyses from the Migration Policy Institute estimate that over 13 million Americans may hold dual nationality. The number grows further when considering the large communities with strong ancestral ties abroad: according to the Census, roughly 16 million Americans identify as having Italian ancestry, and many have obtained—or could obtain—a second citizenship through family lineage.
Legally, the bill stands on fragile ground. The 14th Amendment remains a strong constitutional barrier against politically motivated deprivation of citizenship.
Beyond its legal improbability, what worries observers is the climate it reflects. In a political season marked by calls for exclusive loyalty, harsher migration policies, and rising internal tensions, dual citizenship is being reframed as ambiguity rather than cultural richness.
Yet the United States has always been a nation shaped by multiple identities. Reducing that complexity to a single, prescribed allegiance solves little. Instead, it highlights the unease of a country struggling to embrace the diversity that has long been its greatest strength.

