Da Città del Capo a Firenze: il ritorno consapevole di Rosa
Una nuova stagione della vita, con radici forti e orizzonti aperti
Rosa P., 61 anni, oggi vive di nuovo a Firenze, la città dove è nata. Ma per oltre un quarto di secolo ha vissuto in Sudafrica, costruendo una vita intensa, multiculturale, piena di sfide e conquiste. Partita all’inizio degli anni ’90 con suo marito, ha cresciuto lì due figli, fondato un'attività legata al turismo e imparato a convivere con un contesto sociale e culturale complesso, segnato dalla storia e dalla trasformazione.
“Il Sudafrica è stato casa per tanti anni. Un luogo difficile, ma pieno di umanità, forza e contraddizioni.”
Dopo 26 anni, il richiamo dell’Italia si è fatto sentire sempre più forte. Non solo per motivi familiari, ma per la voglia di rallentare, di tornare a un luogo dove potersi prendere cura di sé, dei genitori anziani, e riscoprire un senso diverso della quotidianità.
“Non è stata una fuga, ma una transizione. Ogni cambiamento ha dentro di sé una perdita e una rinascita.”
Il rientro, come spesso accade, non è stato privo di ostacoli: burocrazia, lentezze amministrative, difficoltà nel reinserirsi. Eppure, Rosa racconta anche della bellezza di ricominciare con uno sguardo più ampio, più maturo. In Italia ha riscoperto il valore delle relazioni profonde, la lentezza del vivere, il cibo come rito e cura, e la possibilità di sentirsi “di ritorno” ma non “fuori posto”.
“Oggi sento che ogni luogo in cui ho vissuto fa parte di me. Ma qui posso finalmente rallentare, ascoltarmi, respirare.”
Rosa oggi si occupa di progettazione culturale, viaggia ancora spesso, ma ha scelto di farlo con uno stile diverso. Ha lasciato alle spalle l’urgenza costante del fare e ha abbracciato un tempo più lento, in sintonia con la sua età e i suoi valori. Il rientro in Italia è stato un atto di consapevolezza, non di nostalgia.
From Cape Town to Florence: Rosa’s Conscious Return
A new season in life, rooted and open to the world
Rosa P., 61, lives once again in Florence, her hometown. But for more than twenty-six years, she called South Africa home. She moved there with her husband in the early '90s, raised two children, and built a business in tourism. It was a long, rich chapter of her life, full of complexity, diversity, and transformation.
“South Africa was home for many years. A challenging place—but full of humanity, strength, and contradiction.”
After decades abroad, the pull of Italy grew stronger—not just for family reasons, but for a desire to slow down, reconnect with her roots, care for aging parents, and rediscover a different rhythm of life.
“It wasn’t an escape—it was a transition. Every change carries both loss and rebirth.”
Returning wasn’t easy. She faced bureaucracy, slow systems, and the challenge of reintegrating. But Rosa also speaks of the quiet joy in rebuilding: deeper relationships, the rituals of food, a slower pace of living, and the sense of finally being able to breathe.
“Every place I’ve lived is part of me. But here, I can slow down, listen, and live fully.”
Today Rosa works in cultural project planning and still travels often—but with a new attitude. She’s let go of the urgency to always achieve, embracing a gentler, wiser tempo that matches her values and her age. Coming back to Italy was not about going back—it was about moving forward, with awareness.