Da Dubai al Piemonte: un ritorno che si costruisce con il tempo, i mattoni e la memoria
Italiano – Versione lunga
Guido D. ha 45 anni, è originario di Grange di Front, un piccolo paese in provincia di Torino, incastonato tra le colline e il confine francese. La sua storia è fatta di strade lunghe, sabbiose, illuminate da luci al neon lontane da casa. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria, Guido ha seguito il richiamo dei grandi progetti industriali e ha accettato un’offerta come ingegnere petrolifero in Arabia Saudita. Era il 2006.
"All’inizio pensi solo alla sfida tecnica, al curriculum, al guadagno. Poi, con il tempo, capisci che stai costruendo una vita parallela, distante, ma non per forza distante da te."
In Arabia Saudita ha vissuto dieci anni intensi: cantieri nel deserto, turni massacranti, gerarchie rigide ma chiare. Lontano dall’Italia ha imparato il senso della disciplina, della responsabilità, della rapidità decisionale. Ma anche la solitudine. Dopo una decade, nel 2016, complice l’adesione al programma italiano per il rientro dei cervelli, decide di tornare.
Non per fermarsi. Solo per cambiare traiettoria.
Pochi anni dopo, nel 2022, riceve un’offerta da un gruppo multinazionale con base a Dubai: Global Operations Manager in ambito logistico-industriale. L’incarico è di quelli che si costruiscono negli anni: gestione di team intercontinentali, automatizzazione dei processi, supervisione della supply chain tra Asia, Africa ed Europa.
"Accettare significava ricominciare, ma anche mettere a frutto tutto quello che avevo appreso in Medio Oriente e in Italia. Dubai era diversa: più flessibile, più moderna. Ma altrettanto distante."
Nel frattempo, Guido si è sposato. Ha due figli che frequentano la Dubai International Academy, ama il caldo secco, le strade pulite, l’efficienza degli Emirati. Ma la nostalgia non è una questione di immagini. È una questione di ritmo.
"Mi mancava la lentezza di certe mattine piemontesi. Mi mancava il profumo del bosco dietro casa, le conversazioni improvvisate. A Dubai tutto funziona, ma niente ti abbraccia."
Così, ha deciso di costruire il suo ritorno con calma, come si fa con una casa. Ha cominciato nel 2023 la ristrutturazione della vecchia abitazione di famiglia a Grange di Front. Non è solo un progetto edilizio: è un atto di radicamento.
"Quella casa è la mia dichiarazione d’intenti. Ogni mattone è un pezzo di futuro che vogliamo vivere lì, insieme."
Il rientro è pianificato per il 2026. La moglie, che lavora da remoto in ambito comunicazione, lo appoggia. I figli parlano tre lingue, e già si entusiasmano all’idea di correre in giardino con i cugini.
"Non ho mai visto il ritorno come una sconfitta. Per me è la fase matura di una carriera globale. Un modo per ridare senso al tempo."
From Dubai to Piedmont: a return built on time, bricks, and memory
Guido D., 45, hails from Grange di Front, a small village nestled in the hills near the French border in Italy’s Piedmont region.
His journey has been long and far from linear. After earning his engineering degree, he accepted a job as a petroleum engineer in Saudi Arabia. It was 2006.
"At first, you focus on the technical challenge, the salary, the résumé. Over time, you realize you’re building a parallel life—not distant from you, but different."
Guido spent ten intense years in Saudi Arabia—working in desert sites, managing high-pressure projects, thriving in structured hierarchies.
There, he learned discipline, speed, and responsibility. But also solitude.
In 2016, thanks to Italy’s “return of brains” program, he came back.
Not to settle—but to shift direction.
Then in 2022, a new opportunity emerged: Global Operations Manager in Dubai for a multinational logistics group. It was the culmination of a career’s worth of experience—leading global teams, streamlining international operations, managing supply chains across continents.
"Dubai meant starting over again, but this time on my terms. More modern, more efficient. Still distant, though."
By then, Guido was married, with two children attending the Dubai International Academy. He enjoyed the dry climate, clean streets, the order of the Emirates.
But something was missing.
"I missed the slow mornings in Piedmont. The scent of the woods behind our house. The impromptu chats. Everything works in Dubai—but nothing hugs you."
So, he began building his return—literally. In 2023, he started renovating his family home in Grange di Front. It wasn’t just a property investment; it was a mission.
"That house is my manifesto. Each brick is a step toward a shared life in Italy."
The return is planned for 2026. His wife, a remote communications consultant, supports the move. The kids, fluent in three languages, already dream of running through the garden with their cousins.
"Returning isn’t failure. It’s the mature stage of a global career. A way to reclaim time—and fill it with meaning."