Da Londra ad Alessandria: un rientro sospeso a un cavillo
Andrea L., 26 anni, originario di Alessandria, è un giovane legal counsel rientrato in Italia il 2 febbraio 2024, dopo oltre due anni trascorsi a Londra. La sua partenza era stata quasi obbligata: “Salari bassi, stage gratuiti, nessuna prospettiva.”
Così, dopo la laurea, Andrea ha scelto l’estero per poter iniziare una carriera dignitosa. A Londra ha trovato una posizione retribuita, un ambiente più dinamico e una possibilità concreta di crescere professionalmente.
Tuttavia, il suo rientro è stato condizionato da un vincolo burocratico: il periodo fiscale del 2023, non completamente attivo a causa della residenza spostata il 31 dicembre. Questo dettaglio, apparentemente marginale, avrebbe potuto costringerlo a restare un altro anno all’estero.
“Mi trovo tra i soggetti più penalizzati: senza il 2023 pieno, sarei rimasto bloccato. È una forzatura normativa.”
Andrea ha scelto di tornare esclusivamente per accedere al regime degli impatriati. Con una RAL di 38.000 euro, quel beneficio fiscale fa la differenza tra una vita dignitosa e la rinuncia. È una scelta economica, non romantica.
“Prima di questa modifica nutrivo speranza. Ora vedo un Paese chino su sé stesso, senza visione.”
Nonostante la giovane età, Andrea ha già maturato una visione lucida del contesto italiano: un Paese che, pur avendo talento e potenzialità, continua a ostacolare chi potrebbe contribuire al suo sviluppo.
From London to Alessandria: A Return Hanging by a Thread
Andrea L., 26, from Alessandria, returned to Italy in February 2024 after working in London for over two years. He left because of Italy’s systemic issues: “Low salaries, unpaid internships, no prospects.” Abroad, he found a job, a future, and respect for his profession.
But his return almost didn’t happen. He moved his legal residence on December 31st, meaning he couldn’t claim a full fiscal year for 2023—potentially forcing him to remain abroad one more year.
“I’m one of the most penalized. Just because of a bureaucratic gap, I almost couldn’t return.”
He came back only because of the expat tax regime. With a salary of €38,000, that bonus meant financial stability. His choice wasn’t emotional—it was structural.
“Before the reform I had hope. Now I see a country bent inward, with no long-term vision.”
For Andrea, Italy is a place of contradiction: full of promise but trapped by its own system. And for many like him, only meaningful incentives can tip the scale toward return.