From Peru to Frosinone: Fabio’s Grounded Return
Returning where it all began—to build something new
Dal Perù a Frosinone: il rientro ‘radicato’ di Fabio
Tornare dove tutto è cominciato, per costruire qualcosa di nuovo
Fabio F., 43 anni, ha vissuto quattordici anni in Perù, dove ha lavorato come cooperante, operatore culturale e insegnante. Originario della provincia di Frosinone, era partito da giovane, con lo zaino in spalla e la voglia di scoprire il mondo. Il Sud America lo ha accolto con calore, ma anche con sfide intense.
“Il Perù mi ha insegnato a stare dentro le contraddizioni. È lì che ho imparato a capire davvero la povertà, l’ingiustizia, ma anche la solidarietà profonda.”
In America Latina ha coordinato progetti per bambini in difficoltà, ha insegnato italiano, ha lavorato per ONG. Dopo più di un decennio, ha sentito che era arrivato il momento di tornare. Voleva prendersi cura dei genitori anziani, ma anche riportare nel suo territorio tutto quello che aveva imparato.
“Il ritorno è stato un atto d’amore e di responsabilità. Ma anche un salto nel buio.”
Fabio oggi vive di nuovo a Frosinone. Collabora con scuole e associazioni, tiene corsi sull’intercultura e promuove iniziative legate all’educazione globale. Le difficoltà non mancano: burocrazia, isolamento, lentezza dei processi. Ma è convinto che proprio nelle province dimenticate ci sia più bisogno di energia e visione.
“Siamo abituati a pensare che per fare qualcosa bisogna partire. Io ho deciso che, per cambiare, dovevo tornare.”
From Peru to Frosinone: Fabio F.’s Grounded Return
Returning where it all began—to build something new
Fabio F., 43, spent fourteen years in Peru, working in social projects and teaching. Originally from a small town near Frosinone, he left Italy to explore the world and found himself immersed in the deep contrasts of Latin America.
“Peru taught me to live within contradictions. It’s where I truly understood poverty, injustice—and powerful solidarity.”
He worked with vulnerable children, taught Italian, and supported NGOs. But eventually, the pull to return home became too strong: he wanted to care for his aging parents and reinvest what he’d learned.
“Returning was an act of love and responsibility. But also a leap into the unknown.”
Now back in Frosinone, he collaborates with schools and NGOs, promoting global education and cultural dialogue. It’s not easy—bureaucracy, slowness, lack of networks. But Fabio believes the real frontier of change is the forgotten province.
“We’re used to thinking that to grow, you must leave. I chose to return to change things.”