Dal Ruanda a Trento: un ritorno spinto dalle radici e dal desiderio di incidere
Nicola T., 42 anni, è rientrato in Italia nel 2023 dopo un lungo periodo all’estero, culminato negli ultimi anni in Ruanda. Laureato in scienze politiche internazionali, con un master in cooperazione e sviluppo, ha sempre lavorato nell’ambito delle ONG, tra Africa, Asia e Italia.
“Sono partito per cercare un’esperienza forte, che mi mettesse alla prova. Il lavoro con le ONG ti porta in contesti difficili, ma incredibilmente ricchi dal punto di vista umano.”
Nel 2021, dopo anni di esperienze sul campo, ottiene una posizione stabile in Ruanda, con una ONG internazionale. Il lavoro lo appassiona, ma negli ultimi tempi inizia a sentire forte il bisogno di tornare a casa: la famiglia, la voglia di stabilità, ma anche la convinzione che, dopo anni fuori, possa contribuire davvero al cambiamento in Italia.
“Volevo riportare quello che avevo imparato nel mio Paese. La mia competenza non è solo tecnica, è fatta di empatia, di relazioni, di sguardo aperto sul mondo.”
Nicola rientra a Trento nel 2023, accettando una posizione nel terzo settore. L’agevolazione fiscale ha avuto un peso significativo nella scelta: “Senza il beneficio del regime impatriati, non so se avrei avuto il coraggio di rientrare.” Con un punteggio di 4 su 5 nella scala dell’influenza fiscale, ammette che è stato un incentivo determinante a compensare lo squilibrio salariale.
Le motivazioni alla base del rientro sono personali ma anche civiche: famiglia, senso di responsabilità verso il proprio Paese, desiderio di mettere a frutto all’interno del contesto italiano un’esperienza internazionale pluriennale.
“Non sono tornato perché avevo finito quello che dovevo fare fuori. Sono tornato perché credo che il cambiamento passi anche da chi rientra, e che l’Italia abbia bisogno di punti di vista nuovi.”
From Rwanda to Trento: Coming Back to Make a Difference
Nicola T., 42, returned to Trento in 2023 after several years working with NGOs across Africa and Asia, most recently in Rwanda. With a degree in international political science and a master’s in cooperation and development, Nicola spent more than a decade working on complex humanitarian and development projects.
“I left Italy seeking experiences that would challenge me. Working with NGOs exposed me to hardship—but also deep human richness.”
In 2021, he landed a stable position in Rwanda with an international organization. Yet, a growing pull toward home began to emerge—his family, a desire for long-term roots, and the belief that he could now contribute meaningfully to Italy.
“What I bring back is not just technical expertise—it’s empathy, openness, and the ability to see problems from multiple perspectives.”
He accepted a role in the nonprofit sector in Trento. The fiscal incentive was crucial: “Without the ‘impatriati’ tax benefit, I’m not sure I would’ve had the courage to return.” He rates its impact at 4 out of 5.
Nicola didn’t come back because he was finished abroad. He returned because he believes change can start with people who come back—and that Italy needs their perspective.
“Italy needs people who believe it can change. And those of us who’ve seen other systems, other cultures, have something valuable to offer.”