From Venice to Santiago (and Back): Filippo’s Choice for His Daughters
Da Venezia a Santiago (e ritorno): la scelta di Filippo per le sue figlie
Dopo 12 anni in Cile, Filippo S., 42 anni, project manager e plant manager, e sua moglie veterinaria hanno deciso di tornare in Italia. Il motivo? Offrire alle due bambine un futuro migliore, tra scuola, sanità e radici culturali.
Quando il 23 ottobre 2013 Filippo S., originario di Venezia, ha lasciato l’Italia per Santiago del Cile, la decisione era legata tanto al cuore quanto al desiderio di crescere professionalmente.
“Sono venuto in Cile per seguire la mia compagna. In Italia era un periodo economico in calo ed inoltre ero contento di effettuare una esperienza all'estero per arricchirsi personalmente e lavorativamente.”
La sua compagna, oggi 41enne e dottoressa in Veterinaria, lo ha accompagnato in questo percorso di vita. In Cile sono nate le loro due figlie, oggi di 7 e 8 anni, che frequentano la scuola elementare. Ma la vita oltreoceano non è stata solo scoperta ed entusiasmo.
“L'impatto è andato in crescendo con il tempo sotto il tema culturale e sociale, considerando anche il cambio di vita (nascono 2 bimbe) e i cambi politici che avvengono nel paese, con un aumento della criminalità.”
Dopo più di un decennio, la scelta del rientro è ormai fissata: 31 dicembre 2025. Una decisione maturata soprattutto pensando alle bambine:
“In primis per dare il meglio alle due bimbe che ho (disponibilità sanitaria e scolastica), poi culturale e sociale, cultura, cibo, costumi, storia, ambiente.”
Le priorità di Filippo e della sua famiglia sono nette: istruzione e sanità in primo piano, senza dimenticare cultura e riavvicinamento alla famiglia d’origine. Anche il beneficio fiscale ha avuto il suo peso, che Filippo valuta con un “4 su 5”.
Eppure, il ritorno non si spiega solo con motivi pratici. È anche un richiamo emotivo, un senso di appartenenza che non si spegne:
“L’Italia è un paese bellissimo e ricchissimo sotto moltissimi aspetti... Purtroppo mal gestito, però migliorabile. Trascorrendo anni all'estero, si comincia a capire la differenza tra un posto e l'altro, e si comincia a sentire la mancanza delle origini.”
Il suo messaggio finale a chi legge suona come un invito a cambiare prospettiva:
“Sbagliamo a lamentarci invece di ringraziare la fortuna che abbiamo avuto di nascere in Italia, tra l'altro lamentarsi senza rimboccarsi le maniche. Il nostro paese ha delle caratteristiche geografiche, ambientali, storiche e sociali uniche da mantenere e sfruttare, di cui andare orgogliosi.”
From Venice to Santiago (and Back): Filippo’s Choice for His Daughters
After 12 years in Chile, Filippo S., 42, a project manager and plant manager, and his wife, a 41-year-old veterinarian, have decided to return to Italy. Their priority: a better future for their two daughters, aged 7 and 8, rooted in education, healthcare, and culture.
On October 23, 2013, Filippo S. left Venice for Santiago, Chile, driven by both love and professional ambition.
“I came to Chile to follow my partner. In Italy, the economy was declining, and I was happy to gain international experience, both personally and professionally.”
In Chile, life meant a new language, a new rhythm, and eventually the birth of two daughters who are now 7 and 8 and attend elementary school. But it also meant challenges.
“The impact grew over time, especially on a cultural and social level, considering the life changes (two daughters were born) and the political shifts in the country, with a rise in crime.”
Now, after more than a decade abroad, Filippo and his family have set their return date: December 31, 2025. The main reason is the girls’ future:
“First and foremost, to give the best to my two daughters, with healthcare and education available, but also cultural and social reasons: culture, food, traditions, history, and environment.”
Education, healthcare, culture, and reconnecting with family stand at the top of their priorities. Fiscal incentives also played a role:
“I’d say 4 out of 5.”
Still, beyond practical reasons, the return is deeply emotional:
“Italy is a beautiful country, incredibly rich in many aspects... Unfortunately poorly managed, but improvable. After spending years abroad, you begin to understand the differences between places, and you start to miss your roots.”
His closing words are a gentle but firm reminder:
“We make the mistake of complaining instead of being grateful for the luck of being born in Italy. Complaining without rolling up our sleeves leads nowhere. Our country has unique geographical, environmental, historical, and social features that must be preserved and valued — something we should all be proud of.”