Da Washington a Roma: rientrare per restare nel cuore delle decisioni
Giorgio F., 45 anni, ha vissuto negli Stati Uniti per diversi anni. La sua partenza dall’Italia è avvenuta nel 2014, attratto da un’offerta di lavoro a Washington D.C., in un contesto internazionale di alto livello. Dopo quasi un decennio oltreoceano, è rientrato in Italia nel giugno del 2023.
“Sono andato all’estero per crescere professionalmente. Volevo mettermi alla prova in un ambiente competitivo, dove si potesse fare la differenza anche da giovani.” A Roma Giorgio lavora ora come esperto in affari istituzionali, e sottolinea come l’esperienza americana gli abbia dato un “vantaggio competitivo” che spera di mettere a frutto anche nel contesto italiano.
Le ragioni del rientro sono molteplici. “Dopo tanti anni sentivo il bisogno di tornare in Italia: per motivi personali, ma anche per contribuire direttamente nel mio Paese, in un momento così delicato.” La sua è una scelta ponderata e motivata dal desiderio di portare valore aggiunto a un sistema che spesso fatica a riconoscere l'importanza di esperienze internazionali.
Alla domanda sull'importanza del beneficio fiscale, Giorgio risponde con decisione: “Ha influito molto. Senza quella leva, il rientro sarebbe stato difficile da giustificare economicamente, vista la differenza salariale tra Italia e USA.”
Il suo sentimento verso il Paese è duplice: “C’è sempre una grande emozione nel tornare, ma anche una certa frustrazione per la lentezza nei cambiamenti strutturali. Però credo ancora che possiamo invertire la rotta.”
E aggiunge un messaggio per chi legge: “Siamo in tanti là fuori che vorrebbero rientrare. Ma servono politiche chiare, credibili e stabili nel tempo. Non si può attrarre competenze e poi cambiare le regole in corsa.”
From Washington to Rome: A Strategic Return to Roots
Giorgio F., 45, spent several years in the United States before returning to Italy in June 2023. He left in 2014, accepting a high-level role in Washington D.C., in a competitive international environment. His goal: professional growth in a system that rewards initiative.
“I moved abroad to grow professionally. I wanted to challenge myself in a setting where even young professionals can make an impact.” Giorgio now works in Rome in institutional affairs, and he views his American experience as a “competitive advantage” he’s determined to leverage back home.
The reasons behind his return are both personal and professional. “After so many years, I felt the urge to come back—not just for family, but to contribute directly to my country in a critical moment.” He sees his return as a conscious act of civic engagement.
The repatriation tax incentive was a key factor: “It made a big difference. Without it, returning wouldn’t have made economic sense given the salary gap between Italy and the U.S.”
His feelings about Italy are mixed: “There’s deep emotion in coming home. But also frustration at how slow structural reforms are. Still, I believe we can turn things around.”
Giorgio closes with a message for policymakers: “Many of us abroad want to return. But we need clear, credible, and stable policies. You can’t attract talent and then change the rules halfway through.”