Da Londra a Cagliari: tornare per dare valore alle persone
Quando Gianluca P. decise di lasciare la Sardegna per Londra, aveva appena compiuto trent’anni e una convinzione chiara: se voleva davvero crescere nel mondo delle Risorse Umane, doveva uscire dal perimetro familiare, linguistico, culturale dell’Italia.
Aveva studiato psicologia del lavoro e frequentato master in gestione del personale, ma si rendeva conto che il contesto italiano era spesso ancora troppo rigido, troppo legato alla teoria e poco al talento.
“Volevo imparare a selezionare persone, non solo a leggerne il CV. Volevo toccare con mano la diversità, gestire team multiculturali, capire cosa funziona in un contesto globale.”
A Londra ci rimane oltre dieci anni. Lavora prima in agenzie, poi in aziende più strutturate, infine diventa HR Business Partner in un gruppo internazionale del settore tecnologico.
Si forma sul campo: colloqui, conflitti, crescita, benessere aziendale, diversity, performance.
Lavora con persone provenienti da tutti i continenti, si muove in contesti complessi ma stimolanti, e impara che la chiave del lavoro non è gestire persone, ma liberarne il potenziale.
Ma dentro Gianluca qualcosa cambia. Forse il tempo, forse l’età, forse un’Italia che nel frattempo comincia a muoversi, lentamente, verso una nuova cultura del lavoro.
Nel 2023 comincia a valutare il rientro. Cagliari è ancora lì, con i suoi tempi lenti e le giornate che iniziano con la luce del sole, non con la corsa verso la metropolitana.
“Mi sono chiesto cosa stavo aspettando. Avevo vissuto l’internazionalità. Ora volevo creare valore a casa mia.”
Decide di tornare a fine anno. Lo fa senza clamore.
Continua a lavorare da remoto per l’azienda inglese, ma parallelamente avvia consulenze per PMI e startup sarde. Supporta le organizzazioni nel ripensare i processi HR, la formazione interna, l’ascolto attivo.
Collabora con enti locali, partecipa a eventi di orientamento per giovani, tiene workshop sulla cultura aziendale.
E, cosa non secondaria, riscopre il piacere della prossimità: alla famiglia, agli amici, a se stesso.
“Essere tornato non vuol dire chiudere un ciclo. Vuol dire metterne insieme due: l’esperienza e le radici.”
Grazie al regime agevolato per rientrati, può permettersi una transizione economica sostenibile, e sta già progettando un centro di formazione HR per il Sud Italia.
Crede che il futuro del Paese passi anche dal modo in cui valorizziamo le competenze trasversali, la comunicazione interna, il benessere organizzativo.
“Non torno per insegnare. Torno per condividere. Perché ogni cultura ha qualcosa da imparare. Anche la nostra.”
From London to Cagliari: returning to bring value to people
When Gianluca P. left Sardinia for London, he had just turned thirty and one clear idea: if he wanted to grow in Human Resources, he had to move beyond Italy’s cultural and professional boundaries.
He had studied work psychology and completed HR management programs—but Italy still felt too theoretical, too rigid, and too traditional.
“I wanted to learn how to select people, not just read their CVs. I needed to manage diversity, resolve conflicts, and build teams across cultures.”
He stayed in London for over a decade. Starting in recruiting agencies, then moving into structured corporate environments, he became an HR Business Partner at a global tech firm.
He learned through experience: interviews, disputes, development plans, wellness programs, and inclusion strategies.
Over time, however, something shifted. Maybe age. Maybe perspective.
Maybe Italy’s slow steps toward a more modern workplace culture.
“I asked myself: what am I waiting for? I’ve lived the global side—now I want to create value at home.”
At the end of 2023, Gianluca returned to Cagliari. Quietly.
He continues remote work with his UK employer, while also starting local HR consultancy projects for SMEs and startups in Sardinia.
He helps companies rethink onboarding, internal training, organizational listening, and people strategy.
He joins public events, gives workshops, and reconnects—with his family, his land, and himself.
“Returning doesn’t mean closing a chapter. It means merging two lives: what I learned, and where I belong.”
Thanks to Italy’s tax incentives for returnees, he can manage the transition sustainably.
He’s planning to launch a training hub focused on HR innovation for southern Italy—because he believes Italy’s future depends on how it values people.
“I’m not back to teach. I’m back to share. Every culture has something to learn—even ours.”