Giornata della Ristorazione 2025
Un inno alla convivialità, al valore culturale del cibo e… all’uovo
Il 17 maggio 2025 si celebra la Giornata della Ristorazione, una ricorrenza ormai diventata simbolo della cultura italiana del convivio. Promossa da FIPE-Confcommercio, questa iniziativa non è soltanto una festa del cibo, ma un’occasione per riflettere sul ruolo della ristorazione come elemento fondante dell’identità italiana. Un momento in cui la cucina si fa ponte tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione.
Oltre 10.000 ristoranti per un evento diffuso
La Giornata della Ristorazione è un evento corale che coinvolge oltre 10.000 ristoranti, in Italia e all’estero, in una tre giorni ricca di eventi, degustazioni, riflessioni, incontri. Un appuntamento che unisce territori, linguaggi, storie diverse, accomunate da una stessa visione: quella di una ristorazione che educa, accoglie, racconta.
Il tema scelto per il 2025 è l’uovo, simbolo universale di vita, creazione e trasformazione. Un ingrediente semplice e perfetto, che ha stimolato la fantasia di tantissimi chef, dando vita a piatti tanto creativi quanto radicati nella tradizione.
Dalla Lombardia alla Sicilia, passando per le Alpi e le isole, le proposte degli chef sono state infinite:
Cesare Battisti ha presentato un Uovo alla milanese con asparagi,
Domenico Candela ha proposto un Uovo cotto molé, glass al tartufo, duxelles di champignon e salsa al Parmigiano Reggiano,
Moreno Cedroni ha creato una Frittatina con frutti di mare,
Andrea Berton ha giocato con uovo, yogurt e mango,
Cristina Bowerman ha abbinato crema di cavolfiore e cioccolato bianco con un uovo di quaglia poché e salicornia.
Ogni piatto è stato un modo per celebrare la convivialità attraverso il linguaggio della creatività.
Un settore vitale, tra opportunità e difficoltà
Durante l’Assise della Ristorazione Italiana, evento conclusivo tenutosi il 17 maggio presso la Camera di Commercio di Roma, sono stati condivisi dati importanti sul settore. In Italia ci sono oltre 327.000 imprese attive nella ristorazione, con 1,5 milioni di occupati, un dato in crescita del 4,3% rispetto al 2023. Le donne guidano il 28,8% delle attività, i giovani il 12,3%, gli imprenditori stranieri il 14,5%.
Numeri che raccontano un’Italia che continua a credere nella ristorazione come impresa, come scelta di vita e come leva sociale. Tuttavia, il 77,1% dei ristoratori segnala difficoltà nel reperire personale, evidenziando la necessità di politiche di supporto strutturali per garantire stabilità e visione al settore.
Un mestiere che non lascia dormire
Non posso separare la celebrazione di questa giornata dal pensiero dei ristoratori – grandi e piccoli – che ho conosciuto nella mia vita. Alcuni li ho sostenuti direttamente, investendo in progetti che mi hanno insegnato quanto questo mestiere sia difficile, ma anche incredibilmente appassionante. Fare ristorazione vuol dire non dormire la notte, tanto per le preoccupazioni quanto per le soddisfazioni. Vuol dire accogliere, educare, trasformare la materia prima in cultura, generare valore per sé e per gli altri.
Significa anche rappresentare l’Italia nel mondo. I ristoratori italiani all’estero sono ambasciatori di italianità, veicoli spontanei di un’identità che passa dai sapori, dai gesti, dalla bellezza della tavola condivisa. Non a caso, per chi desidera vivere o visitare l’Italia, il primo approccio è quasi sempre gastronomico.
Il ricordo di un gigante: Gualtiero Marchesi
In questa giornata, il pensiero va anche a Gualtiero Marchesi, il cuoco italiano più amato e rimpianto. Ebbi l’onore di conoscerlo anni fa grazie a Maurizio Gigola, che gli ha dedicato un documentario biografico straordinario, intitolato significativamente The Great Italian.
Aver fatto parte, anche in piccola misura, di quella storia e di quel film è stato per me quasi un privilegio. Essere citato nei credits è stato un gesto che porto con gratitudine: un piccolo segno di aver condiviso, anche solo per un attimo, il cammino di un uomo che ha saputo fare della cucina un atto culturale, etico, imprenditoriale.
Marchesi non era solo un grande cuoco. Era l’incarnazione dell’italianità a tavola. Aveva la capacità di unire passione e disciplina, creatività e rigore, estetica e sostanza. Con lui, la cucina italiana ha fatto un salto di qualità, diventando anche educazione, arte, impresa.
E infine… l’uovo
Non possiamo non chiudere questo racconto con un sorriso, ispirato dal protagonista simbolico di quest’anno: l’uovo. Un oggetto che racchiude in sé armonia, nutrimento, mistero. E che ci regala una delle più celebri frasi di Bruno Munari:
“L’uovo è la cosa più perfetta che ci sia, eppure è fatto con il culo.”
Un aforisma che strappa il sorriso ma invita anche alla riflessione: la perfezione può nascere da dove meno ce l’aspettiamo. In natura, nella semplicità, nella creatività dei cuochi e nella dedizione di chi ogni giorno tiene viva l’arte dell’accoglienza e della buona tavola.
The Day of Italian Dining 2025: A Celebration of Hospitality, Culinary Culture… and the Egg
by [Your Name]
May 17, 2025 marks the celebration of the Day of Italian Dining, an event that has grown to symbolize Italy’s unique culture of sharing meals and welcoming others. Promoted by FIPE-Confcommercio, this initiative is not just a food celebration—it’s a national reflection on the role of restaurants as pillars of identity, education, and social life. A moment when cuisine becomes a bridge between past and future, tradition and innovation.
Over 10,000 Restaurants Celebrate Worldwide
The Day of Italian Dining is a collective celebration involving more than 10,000 restaurants in Italy and around the world. From May 15 to 17, the event features tastings, meetings, reflections, and special menus inspired by this year’s central theme: the egg—a universal symbol of life, transformation, and culinary genius.
From Lombardy to Sicily, Italian chefs showcased their creative interpretations of the egg:
Cesare Battisti presented Egg Milanese-style with Asparagus
Domenico Candela prepared Molé-Cooked Egg with Truffle Glaze, Champignon Duxelles and Aged Parmigiano Reggiano
Moreno Cedroni created a Seafood Frittata
Andrea Berton combined Egg, Yogurt, and Mango
Cristina Bowerman crafted a dish with Cauliflower Cream, White Chocolate, Poached Quail Egg and Salicornia
Each plate reflected the values of conviviality and creativity, rooted in both territory and tradition.
A Vital Sector Between Challenges and Growth
The final event, the Italian Restaurant Summit, took place on May 17 at the Rome Chamber of Commerce and revealed some important numbers about the sector. Italy boasts over 327,000 restaurant businesses employing 1.5 million people, up 4.3% from 2023. Women lead 28.8% of these enterprises, 12.3% are run by young entrepreneurs, and 14.5% by foreign-born owners.
These figures confirm that hospitality remains one of Italy’s most resilient and dynamic industries. Yet, challenges persist: 77.1% of restaurateurs report difficulties in finding staff, signaling an urgent need for structural policy support and long-term strategies to protect and evolve the industry.
A Job That Never Sleeps
I cannot celebrate this day without thinking of the many restaurateurs—both well-known and modest—whom I’ve had the pleasure of meeting in my life. In some of their projects, I have even invested personally, gaining a deep appreciation for the beautiful struggle of this profession. Running a restaurant means not sleeping at night, both because of worry and because of pride. It’s a calling that demands passion, sacrifice, creativity, and a sense of mission.
Restaurants also represent Italy abroad. Italian restaurateurs around the world are ambassadors of Italian culture, sharing not just food but a lifestyle, a philosophy, and an identity. For many, cuisine is the first experience of Italy—before the art, the architecture, or even the language.
Remembering a Giant: Gualtiero Marchesi
This special day also brings to mind Gualtiero Marchesi, the most revered and missed Italian chef. I had the honor of meeting him years ago thanks to Maurizio Gigola, who directed a moving and beautifully crafted biographical documentary titled The Great Italian.
Being part—even in a small way—of that story and that film felt like a true privilege. Being credited in the film is something I carry with gratitude: a quiet but meaningful reminder of having shared, however briefly, the journey of a man who made cuisine a cultural, ethical, and entrepreneurial act.
Marchesi was not simply a great cook—he embodied Italian culinary identity. He combined passion and discipline, creativity and precision, aesthetics and substance. Through him, Italian cuisine rose to become a form of education, art, and business. Everything this celebration is meant to honor.
And Finally… the Egg
Let’s close with a smile, honoring the symbolic star of this year’s edition: the egg. A perfect object that holds nourishment, symmetry, and meaning. And one that inspired one of Bruno Munari’s most quoted and witty lines:
“The egg is the most perfect thing there is, and yet it’s made with your butt.”
A line that makes you laugh—and think. Perfection, it reminds us, can come from the humblest of places. Just like great cuisine: honest, essential, and profoundly human.