Il ritorno di Ilenia – Da Tenerife all’Abruzzo: un ritorno pieno di gratitudine
Ilenia ha 21 anni quando decide di lasciare l’Italia. È giovane, con tanta voglia di fare, ma anche con la frustrazione di chi ha già bussato a molte porte senza ricevere risposte.
“Mandavo curriculum ovunque e nessuno mi rispondeva. Zero. Era come se non esistessi”, racconta.
Così parte per Tenerife, isola delle Canarie, inizialmente per un'esperienza estiva. Ma la vita le cambia nel giro di poco. Trova lavoro in un hotel, poi cresce nel settore, diventa responsabile di una struttura turistica. Resta lì per nove anni.
“Mi hanno dato fiducia subito. Mi hanno lasciato spazio. Mi sono sentita valorizzata. In Italia non mi era mai successo”
Tenerife diventa casa. Una casa costruita con il lavoro, l’indipendenza, un gruppo di amici, il sole e la lingua spagnola imparata giorno dopo giorno. Ma poi la vita cambia direzione: suo padre si ammala, la madre è sola.
“Non me lo hanno chiesto. Ma io sapevo che dovevo tornare. Era il mio modo di esserci. Di restituire”
Ilenia rientra in Abruzzo. È un altro mondo. Quasi uno shock.
“Mi sentivo straniera in casa mia. Dopo nove anni fuori, la mentalità qui mi sembrava chiusa, lenta, giudicante”
Riparte da capo. Frequenta un corso di educatrice, trova lavoro part-time in un asilo. È dura, ma sente che è giusto.
“Non è stato un ritorno felice. Ma è stato un ritorno necessario. E anche se faccio più fatica, oggi sento di avere un posto, un senso”
Ilenia’s path – From Tenerife to Abruzzo: a return shaped by gratitude
Ilenia was 21 when she decided to leave Italy. Young, motivated, but also frustrated after sending out dozens of CVs without a single reply.
“I sent my resume everywhere. No one answered. It was like I didn’t exist”, she recalls.
She left for Tenerife, initially for a summer job. But life shifted quickly. She found work in a hotel, moved up in the tourism sector, and became a manager. She ended up staying for nine years.
“They trusted me right away. They gave me space. I felt valued. That had never happened in Italy”
Tenerife became home—a home she built with hard work, independence, friendships, sun, and a new language. Then life changed: her father got sick, and her mother was alone.
“They didn’t ask me to come back. But I knew I had to. It was my way of being there. Of giving back”
Returning to Abruzzo was a shock.
“I felt like a foreigner in my own country. After nine years abroad, the mindset here felt narrow, slow, and judgmental”
She started over. Enrolled in a course to become an educator, found part-time work in a preschool. It wasn’t easy, but it felt right.
“It wasn’t a joyful return. But it was a necessary one. And even if it’s harder now, I feel like I belong. Like I have meaning again”