Stefano A., da Birmingham a Firenze
Un ritorno intelligente (artificialmente e umanamente)
Stefano A., 28 anni, è nato a Firenze e fin da ragazzo ha sempre avuto due sogni chiari: esplorare il mondo della tecnologia e farlo senza limiti geografici.
Diplomato come perito informatico, a soli 19 anni parte per il Regno Unito, attratto da un sistema universitario che gli sembra più pratico, orientato al fare, al costruire.
A Birmingham, frequenta un corso di laurea in Artificial Intelligence, si specializza in Data Science, e nel frattempo lavora part-time in un’azienda di ingegneria civile.
Quella che doveva essere un’esperienza formativa si trasforma in un percorso di crescita a tutto tondo. Si integra, si specializza, sviluppa una visione del mondo. Ma non si ferma.
"Il Regno Unito mi ha dato metodo e velocità, ma anche la sensazione che ci fosse qualcosa di impersonale nel successo. E io volevo che la mia crescita fosse anche mia, non solo aziendale."
Comincia a sperimentare, a mettersi in gioco in ambito imprenditoriale. Lancia una prima startup, che fallisce, poi una seconda che lo mette in contatto con investitori americani.
È il 2022 quando la sua azienda riceve un round di finanziamento e viene valutata circa 3 milioni di dollari. Lui resta lucido.
"Il successo non mi ha travolto. Ma mi ha riportato alla domanda che mi facevo da anni: cosa voglio farci, con tutto questo?"
La risposta arriva chiara. Vuole tornare a Firenze.
Non solo per i genitori, che nel frattempo sono in pensione, o per la città che continua a vederlo come “quello partito con il pc in spalla”. Ma perché sente che può contribuire.
"All’estero mi sentivo uno tra tanti. In Italia so che posso essere uno che fa la differenza."
Torna nel 2023. Continua a lavorare da remoto con la sua startup, ma comincia a frequentare ecosistemi italiani di innovazione: incubatori, eventi, mentor.
Partecipa a programmi locali per startup, incontra giovani come lui che sono rimasti e cerca di mettere in circolo quello che ha imparato fuori.
"La mia idea non è solo creare un prodotto, ma anche un approccio. Perché l’innovazione non è solo tech, è anche cultura del rischio, collaborazione, visione."
Grazie al regime fiscale per rientrati, può permettersi di investire in Italia senza rinunciare alla sostenibilità economica.
Ha aperto una sede secondaria della sua azienda, partecipa a progetti europei, e sogna – un giorno – di creare un campus per AI in Toscana.
"Il ritorno non è stato la fine di qualcosa. È stato un rilancio. Quello che ho portato con me non è solo tecnologia, ma un modo nuovo di stare dentro al proprio Paese."
From Birmingham to Florence: an intelligent return (both artificial and human)
Stefano A., 28, was born in Florence and had two clear dreams growing up: exploring technology and doing it without borders.
After high school as an IT technician, at just 19 he left for the UK, drawn by a university system that felt more hands-on, more focused on building and doing.
In Birmingham, he earned a degree in Artificial Intelligence, specialized in Data Science, and worked part-time at a civil engineering firm.
What began as a learning journey became a full transformation. He adapted, grew, and shaped a broader worldview—but he didn’t settle.
"The UK gave me method and speed, but also a sense of impersonality. I wanted my growth to be mine—not just corporate."
He began experimenting with entrepreneurship. His first startup failed, the second attracted US investors.
In 2022, it secured funding and hit a valuation of around $3 million. He stayed grounded.
"Success didn’t overwhelm me—it pushed me to ask the question I’d been carrying for years: what do I want to do with this?"
The answer: return to Florence.
Not only for family, or nostalgia, but because he believes he can contribute meaningfully at home.
"Abroad I felt like one among many. In Italy, I know I can make a difference."
He returned in 2023. Still running his startup remotely, he got involved in local innovation ecosystems: incubators, networks, mentorship.
He’s now sharing what he learned abroad, working with other young professionals and putting new energy into Italy’s startup scene.
"My goal isn’t just building a product—it’s building an approach. Innovation isn’t only tech; it’s culture, risk, collaboration, vision."
Thanks to Italy’s tax incentive for returnees, he could reinvest without financial strain.
He’s opened a second company office, joined EU projects, and dreams of creating an AI campus in Tuscany one day.
"Coming back wasn’t the end of something—it was the relaunch. I brought home not just technology, but a new way of belonging."