Tax Breaks, Incentives, and Digital Access: Italy’s Plan to Stop the Mountain Exodus - Focus on Veneto
Montagna, incentivi e digitale: il piano del governo italiano per fermare lo spopolamento - Focus sul Veneto
Dal credito d’imposta per insegnanti e medici alla deroga sul numero minimo di alunni, fino agli investimenti in connettività e servizi: la legge “Montagna” punta a rendere la vita in quota più accessibile e sostenibile. Resta da capire se basterà.
La montagna italiana ha un problema cronico: continua a perdere residenti. Negli ultimi decenni, piccoli borghi e paesi alpini e appenninici hanno visto intere generazioni trasferirsi a valle o in città, lasciando dietro di sé case vuote, scuole chiuse e attività economiche in affanno. Ora il governo tenta un’inversione di rotta con un pacchetto di misure inserite nel disegno di legge “Montagna”, approdato in Senato e atteso all’ultimo passaggio parlamentare.
Il provvedimento, frutto dell’iniziativa del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, prevede un approccio “sartoriale”: non più incentivi a pioggia, ma agevolazioni mirate ai comuni realmente montani, evitando di disperdere fondi in realtà urbane o semi-urbane che poco hanno a che fare con la vita in quota. Sul piatto ci sono circa 200 milioni di euro, risorse che per le comunità autenticamente montane possono fare la differenza.
Tra le misure più concrete, la deroga al numero minimo di alunni per mantenere aperte le classi: un segnale importante per le famiglie, spesso costrette a trasferirsi per garantire un’istruzione vicino a casa. Per attrarre e trattenere personale qualificato, sono previsti crediti d’imposta per insegnanti e medici che scelgono di vivere e lavorare in montagna, oltre a punteggi aggiuntivi nelle graduatorie. La stessa logica si applica a pediatri, veterinari e dipendenti pubblici.
Il capitolo abitativo è altrettanto rilevante: incentivi fiscali per la ristrutturazione di immobili come prima casa e per l’acquisto di abitazioni, sempre come residenza principale. Niente nuova cementificazione: l’obiettivo è recuperare e valorizzare ciò che esiste, preservando l’ambiente e scoraggiando la speculazione edilizia.
La leva tecnologica è un altro pilastro del piano: continuità nei servizi di telefonia mobile, ampliamento della copertura internet, eliminazione delle barriere digitali e formazione per colmare il divario digitale e culturale. L’idea è semplice: senza connessione stabile, restare in montagna diventa difficile, non solo per la vita quotidiana, ma anche per accedere a servizi sanitari in telemedicina, partecipare a riunioni online o gestire attività professionali a distanza.
Il Veneto è tra le regioni più interessate, con ricadute attese dalla Lessinia all’Altopiano di Asiago fino al Bellunese. Qui il turismo, lo smart working e il ritorno di alcune famiglie sono segnali incoraggianti, ma non bastano. La sfida è trasformare queste presenze temporanee in radicamento stabile, invertendo una tendenza demografica che resta negativa.
Il disegno di legge è ambizioso, ma il suo successo dipenderà da due fattori: rapidità nell’attuazione e capacità di integrare le misure fiscali con politiche di lungo periodo su servizi, trasporti e sviluppo economico. Perché la montagna torni a essere un luogo in cui vivere — e non solo un rifugio per weekend o vacanze — servono continuità, visione e investimenti mirati.
Tax Breaks, Incentives, and Digital Access: Italy’s Plan to Stop the Mountain Exodus
From tax credits for teachers and doctors to exemptions on minimum class sizes, and investments in connectivity: the “Montagna” bill aims to make life at altitude more viable. The question is, will it be enough?
Italy’s mountains have a long-standing problem: they keep losing residents. Over the past decades, small Alpine and Apennine towns have seen entire generations move downhill or to the cities, leaving behind empty houses, closed schools, and struggling local economies. Now, the government is attempting to reverse the trend with a package of measures in the “Montagna” bill, which has reached the Senate for its final reading.
The legislation, promoted by Regional Affairs Minister Roberto Calderoli, takes a “tailored” approach: no more blanket incentives, but targeted measures for genuinely mountainous municipalities, avoiding the dilution of funds in urban or semi-urban areas. Around €200 million is on the table — a sum that, for true mountain communities, can make a real difference.
Among the most concrete measures is the exemption from minimum student numbers to keep local classes open — a crucial reassurance for families who might otherwise relocate. To attract and retain qualified professionals, the bill offers tax credits for teachers and doctors who choose to live and work in mountain areas, along with extra points in career rankings. The same approach extends to pediatricians, veterinarians, and public sector employees.
Housing incentives are another key aspect: tax breaks for renovating homes as primary residences and for purchasing property to be used as such. The focus is on restoring and enhancing existing buildings, preserving the environment, and avoiding speculative construction.
Technology is the bill’s other major pillar: improving mobile network continuity, expanding internet coverage, removing digital barriers, and offering training to bridge the digital and cultural divide. The idea is simple: without stable connectivity, staying in the mountains is hard — not just for daily life, but also for accessing telemedicine, attending online meetings, or managing remote professional work.
The Veneto region is expected to benefit significantly, from the Lessinia to the Asiago Plateau and the Belluno area. Tourism, remote work, and the return of some families are promising signs, but not enough. The challenge is to turn these temporary presences into long-term settlement, reversing a still-negative demographic trend.
The bill is ambitious, but its success will depend on two key factors: swift implementation and the ability to combine tax relief with long-term policies on services, transport, and economic development. For the mountains to become a place to truly live — and not just a weekend or holiday escape — continuity, vision, and targeted investment will be essential.