The Generation of 'New Italians' That Redefines Hope
I giovani che cambiano l’Italia. E che la fanno sperare.
Dal “Rapporto Immigrazione 2025” emerge un Paese che si rigenera dall’interno: giovani di origine straniera come motore silenzioso della nuova cittadinanza
Ogni anno, il Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes arriva come un termometro puntuale del Paese reale. E ogni anno ci ricorda che l’Italia non si sta solo svuotando — si sta anche trasformando.
L’edizione 2025, significativamente intitolata “Giovani, testimoni di speranza”, segna una svolta di prospettiva: mette al centro i ragazzi di origine straniera nati o cresciuti in Italia, non più come destinatari di interventi, ma come protagonisti della trasformazione.
Una generazione che non chiede spazio: lo crea
Oggi in Italia vivono oltre 5,4 milioni di stranieri regolari, pari al 9,2% della popolazione. Ma la statistica più eloquente è un’altra: più del 21% dei nuovi nati ha almeno un genitore straniero.
È la fotografia di un’Italia multiculturale di fatto, anche se non ancora di diritto. Giovani che parlano dialetti locali, tifano le squadre del cuore, frequentano le stesse scuole dei loro coetanei italiani, ma continuano troppo spesso a sentirsi “ospiti permanenti”.
Il Rapporto sottolinea come dare loro voce non sia un gesto di carità, ma un investimento. Sono loro, con le loro biografie ibride e le loro radici plurali, a incarnare la speranza concreta di un Paese che altrimenti rischierebbe l’immobilismo demografico e culturale.
Lavoro e casa: l’inclusione come sfida sistemica
Nel 2024 gli occupati in Italia sono 24 milioni, di cui oltre 2,5 milioni stranieri (10,5%).
Le assunzioni di lavoratori stranieri sono cresciute del 5,8% in un anno, ma permangono forti disuguaglianze e segmentazione del mercato del lavoro, soprattutto nei servizi e in agricoltura, dove un lavoratore su tre è immigrato.
A questo si somma la questione abitativa, ancora segnata da barriere, ghetti e discriminazioni. E una povertà che resta strutturale: il 35% dei cittadini stranieri in Italia vive in condizione di povertà assoluta, contro il 7,4% degli italiani.
Scuola, sport, religione: i veri laboratori d’integrazione
Nel sistema scolastico, oltre 910.000 studenti hanno cittadinanza non italiana (11,5% del totale). Le nuove generazioni crescono bilingui, digitali e naturalmente interculturali.
Ma la cittadinanza formale rimane un muro. Come scrive mons. Giuseppe Baturi nella prefazione, la sfida è passare da un’Italia che “tollera” a un’Italia che riconosce.
Anche lo sport diventa un campo di cittadinanza: il luogo dove si costruisce appartenenza reale. Eppure, solo il 35% delle ragazze straniere pratica attività sportiva, contro il 62% delle coetanee italiane. Segno di una partecipazione ancora fragile, ma anche di un potenziale straordinario.
Sul piano religioso, il Rapporto registra una maggioranza ancora cristiana (51,7%) tra gli stranieri residenti, con una forte crescita delle comunità musulmane e asiatiche.
Un mosaico di fedi e culture che obbliga la società italiana a ripensarsi, anche spiritualmente.
Una speranza che si misura nei gesti, non nei numeri
“Diamo meno spazio a ciò che diciamo noi per loro — scrive mons. Pierpaolo Felicolo, direttore di Migrantes — e più alla voce dei cittadini immigrati.”
È un appello lucido: la trasformazione dell’Italia non passa solo per i flussi, ma per la partecipazione reale, per la possibilità di sentirsi parte, non eccezione.
Dietro le percentuali ci sono storie: di famiglie che mantengono viva la natalità, di lavoratori che tengono in piedi interi settori, di studenti che innovano linguaggi e comunità.
I giovani di origine straniera non rappresentano una parentesi: sono il futuro già presente dell’Italia.
E la speranza — come ricorda il titolo del Rapporto — non è più solo una parola: è azione, relazione e responsabilità condivisa.
The Generation of ‘New Italians’ That Redefines Hope
The 2025 Caritas–Migrantes “Immigration Report” reveals an Italy changing from within — thanks to young people of migrant origin
Every year, the Caritas–Migrantes Immigration Report takes the pulse of Italy.
And every year, it reminds us that Italy isn’t just a country of departures — it’s also a country in transformation.
The 2025 edition, titled “Young People, Witnesses of Hope”, shifts the focus toward those who are already reshaping it: young people of migrant background, born or raised in Italy, who are not recipients of help but agents of renewal.
A new Italy is already here
There are now 5.4 million regular foreign residents in Italy — 9.2% of the population — and over 21% of newborns have at least one foreign parent.
That means Italy is multicultural by fact, if not yet by law. These young people speak regional dialects, support local football teams, and attend the same schools as their Italian peers — yet many still feel like “permanent guests.”
The report’s message is clear: giving them space is not charity — it’s investment. Their plural identities and hybrid biographies are not exceptions, but the foundation of Italy’s future.
Work, housing, and the limits of inclusion
In 2024, foreign workers made up 10.5% of Italy’s workforce — over 2.5 million people.
Employment is rising (+5.8% in a year), yet inequality remains entrenched, especially in agriculture and services. One in three agricultural workers is foreign.
Meanwhile, poverty among foreigners hits 35%, compared to 7% among Italians. Housing discrimination and unstable jobs still mark everyday life.
Where inclusion really happens
Schools are the frontline of this change: 910,000 students with non-Italian citizenship (11.5%) learn, mix, and shape a more open generation.
Sport is another key field — literally. It builds belonging beyond papers and passports. But only 35% of foreign girls engage in sports, compared to 62% of Italians — a gap that mirrors deeper inequalities.
Faith, too, reflects transformation: Christians remain a majority (51.7%) among migrants, but Muslim and Asian communities are expanding fast, creating a new spiritual map of Italy.
From charity to citizenship
As Archbishop Pierpaolo Felicolo puts it: “Let’s give less space to what we do for them — and more to their voices.”
This is the real message of the 2025 report: Italy’s renewal will not come for migrants, but with them.
They already sustain schools, families, industries — and the very idea of the future.
These young people are not guests in Italy’s story. They are its next chapter.



