The Telegraph: Britons are leaving. And the fact they look to Italy surprises no one — except perhaps Italians (and a few Italian journalists in London).
Telegraph: gli inglesi se ne vanno. E il fatto che guardino all’Italia non sorprende nessuno — tranne forse gli italiani (e certi giornalisti italiani a Londra).
Negli ultimi giorni il Telegraph ha raccontato un fenomeno che, per chi lavora sui movimenti internazionali, non è più una notizia: la “quiet exodus” della middle class britannica. Famiglie, professionisti, insegnanti, medici, persone che fino a ieri si consideravano stabilmente “classe media”, ma che oggi fanno fatica a sostenere i costi di una vita normale nel Regno Unito.
Il caso scelto dal Telegraph è emblematico: da una terrazza londinese compressa tra affitti alle stelle e bollette fuori controllo, a una casa con piscina in riva all’oceano sudafricano. Il messaggio è chiaro: ciò che in UK è diventato lusso, altrove è ancora vita quotidiana.
Tra le mete citate ci sono Portogallo, Spagna, Dubai, Sudafrica. E sì, anche l’Italia. Ma qui il giornale sorvola rapidamente, come se fossimo un’opzione mediterranea generica.
La realtà che vediamo noi, ogni giorno, è però molto diversa.
Con ITS Italy abbiamo accompagnato decine di famiglie e professionisti inglesi negli ultimi anni. E il cuore della scelta non è quasi mai fiscale. È una decisione di vita.
Cercano spazio, comunità, ritmi umani, case pensate per viverci davvero. Cercano luoghi dove la qualità della vita non sia un premio, ma la base di partenza.
E il punto interessante è che questa ricerca non si concentra su Milano, spesso considerata l’unica vera alternativa internazionale del Paese.
No. Gli inglesi arrivano in Sicilia, Irpinia, Marche, Basilicata, Toscana interna.
Luoghi meno ovvi, più autentici, dove una famiglia può costruire routine, relazioni e un equilibrio sostenibile.
La parte ironica?
Che questo fenomeno stupisce più la stampa italiana che gli stessi britannici. Alcuni giornalisti italiani a Londra continuano a raccontare l’Italia attraverso le categorie di vent’anni fa: turismo, cibo, vacanze e a dipingere Londra come una sorta di destinazione incantata. Mentre una parte crescente della middle class inglese sta scegliendo l’Italia per motivi radicalmente diversi: vivibilità, spazi, comunità, tempo.
L’esodo silenzioso dal Regno Unito è un campanello d’allarme per loro.
Per noi, invece, è un invito: l’Italia può essere davvero competitiva, se continua a costruire progetti seri, opportunità reali e territori vivi tutto l’anno.
Ed è un invito che, onestamente, molti stanno già raccogliendo.
Telegraph: Britons are leaving. And the fact they look to Italy surprises no one — except perhaps Italians (and a few Italian journalists in London).
Over the past few days, The Telegraph has highlighted something that, for those of us working around global mobility, is no longer surprising: the “quiet exodus” of Britain’s middle class. Families, professionals, teachers, doctors—people who once felt securely “middle class” but who now struggle to maintain a normal life in the UK.
The example chosen by the Telegraph is telling: from a cramped London terrace with soaring bills to a spacious house with a pool on the South African coast. What is considered a luxury in Britain has become everyday life elsewhere.
Among the destinations mentioned are Portugal, Spain, Dubai, South Africa.
And yes—Italy.
But the article simply lists it as another Mediterranean option, without much reflection.
What we see on the ground, however, is very different.
At ITS Italy, we have supported dozens of British families and professionals over the past few years. Their move is almost never about tax. It’s about life.
They look for space, community, slower rhythms, real homes built for real living. Places where quality of life is not a luxury, but a baseline.
And here’s the key point: they are not looking only at Milan.
They are choosing Sicily, Irpinia, the Marche, rural Tuscany, Basilicata—places that offer authenticity, year-round life, and a sustainable environment for raising a family.
The amusing part?
This trend surprises Italian media more than it surprises the British themselves. Certain Italian journalists in London still describe Italy using categories from twenty years ago: holidays, food, landscapes. Meanwhile, a growing number of British families are choosing Italy for entirely different reasons: liveability, space, community, time.
Britain’s quiet exodus is a warning signal for them.
For Italy, it’s an opportunity: the country is ready—if we keep building serious projects, real communities, and long-term value in our territories.
And many, quietly, are already doing so.
Source: The Telegraph



