L’incanto (discreto) dei borghi marchigiani
The quiet charm of Marche’s hill towns
Tra teatri storici, itinerari laterali e nuove possibilità di vivere e lavorare nei territori
L’articolo pubblicato su Panorama il 24 dicembre racconta con grande sensibilità una verità che chi frequenta l’Italia “minore” conosce bene: le sorprese più durature non arrivano quasi mai dalle destinazioni più battute, ma da quei territori che conservano un’identità viva, stratificata, non addomesticata dal turismo di massa.
Le Marche emergono come un mosaico raro di borghi, paesaggi e soprattutto teatri storici: oltre settanta, distribuiti in tutta la regione, spesso incastonati in centri piccoli, lontani dai grandi flussi, ma profondamente intrecciati con la vita delle comunità locali. Non semplici luoghi di spettacolo, ma veri e propri salotti civici, dove cultura, musica e socialità hanno continuato a esistere anche quando tutto sembrava spostarsi altrove.
Panorama propone un viaggio per “mete nascoste”, una per provincia: Arcevia, Montelupone, Urbania, Moresco, Ripatransone e Acquaviva Picena. Borghi che non urlano, non si vendono come cartoline perfette, ma che lasciano – per usare una bella immagine dell’articolo – quel famoso “cassetto della memoria” socchiuso, invitando a tornare.
Un tema che, non a caso, torna anche nel nostro racconto delle Marche che lavorano. Proprio di questa regione abbiamo parlato nell’episodio n.10 di Remote Workers for Remote Villages, con Massimiliano Marchesi: una storia che intreccia carriera, scelte di vita e la possibilità concreta di rallentare senza scomparire, di restare produttivi senza restare compressi.
E se l’idea di borghi, silenzio, cultura e tempi più umani vi affascina, vale la pena ricordarlo: ITS ITALY sta costruendo qualcosa di molto concreto nell’incantevole borgo di Montedinove. Un progetto pensato per soggiorni medio-lunghi, per chi vuole lavorare in serenità, testare una vita diversa, o persino immaginare uno spostamento più definitivo. Per maggiori dettagli mandare una mail a info@itsfor.it
Non una fuga romantica.
Ma un modo diverso – e più consapevole – di abitare i territori.
The quiet charm of Marche’s hill towns
Historic theatres, overlooked itineraries, and new ways of living and working locally
An article published by Panorama on December 24 captures something those who explore Italy beyond the obvious already know: the most meaningful discoveries rarely come from famous destinations, but from places that have retained a living, layered identity—untamed by mass tourism.
Marche stands out as a rare mosaic of hill towns, landscapes, and above all historic theatres. More than seventy of them are scattered across the region, often tucked into small towns far from major tourist routes, yet deeply woven into local life. These are not just performance venues, but civic spaces where culture and community have quietly endured.
Panorama suggests a journey through “hidden destinations,” one for each province: Arcevia, Montelupone, Urbania, Moresco, Ripatransone and Acquaviva Picena. Places that don’t shout, don’t oversell themselves—but, as the article beautifully notes, leave a mental “drawer” slightly open, inviting you to return.
This theme resonates strongly with our own exploration of working from smaller places. In episode #10 of Remote Workers for Remote Villages, we discussed Marche with Massimiliano Marchesi—a story about career paths, conscious slowdown, and the possibility of remaining productive without constant pressure.
And for those genuinely tempted by the idea of small towns, cultural depth, and calmer rhythms: ITS ITALY (for info… info@itsfor.it) is building something very tangible in the beautiful village of Montedinove. A project designed for medium- to long-term stays, for people who want to work in peace—or even explore a more permanent move.
Not a romantic escape.
A different, more intentional way of living.



