Caprarica: il piccolo grande laboratorio del Sud
Conversazione con Paolo Greco, sindaco di Caprarica di Lecce, tra rigenerazione, accoglienza e visione
Caprarica di Lecce non è un luogo scelto a caso. È qui, a dodici chilometri dal capoluogo salentino, che ITS Italy ha deciso di mettere radici, seguendo un progetto pilota che intreccia rigenerazione, ospitalità diffusa e nuove forme di lavoro.
Un mese fa, durante uno dei sopralluoghi ai cantieri, abbiamo incontrato Paolo Greco, sindaco di Caprarica da quasi dieci anni — e artefice silenzioso di una trasformazione che ha reso questo piccolo comune di 2.300 abitanti un modello concreto di “borgo attivo”, non da cartolina.
L’incontro è stato registrato all’interno del podcast “Remote Workers for Remote Villages”, che ITS Journal dedica ai territori italiani più dinamici nel reinventarsi. E Caprarica, a sorpresa, è uno di questi.
“Abbiamo deciso di non sopravvivere, ma di crescere”
«Caprarica ha sempre vissuto di edilizia e agricoltura», racconta Greco. «Il nostro destino sembrava segnato dall’olivicoltura, finché la xylella non ha devastato i nostri uliveti. Da lì abbiamo scelto una sfida: rigenerare non solo la terra, ma l’intero tessuto sociale».
La risposta è arrivata in forma di servizi e opportunità: un nido comunale attivo da nove anni, un sistema di trasporto scolastico efficiente, attività pomeridiane gratuite e un laboratorio urbano per adolescenti, pensato per offrire spazi di incontro e crescita.
«Il nostro obiettivo», spiega il sindaco, «è creare un contesto accogliente per famiglie e nuovi residenti, con standard di vita che nulla abbiano da invidiare al Nord Italia — ma mantenendo il ritmo e l’anima del Sud».
Caprarica non si è fermata ai servizi. Ha introdotto welfare leggero, trasporto per persone fragili, connessioni digitali ultraveloce e incentivi al recupero degli immobili inutilizzati. Una scelta strategica, in un territorio dove lo spopolamento è una minaccia quotidiana.
“L’accoglienza è la chiave”
Oggi Caprarica ospita anche 32 persone del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), tra cui 13 bambini.
«Accogliere non significa solo ospitare», sottolinea Greco. «Significa far crescere insieme nuove generazioni che capiscano quanto il mondo sia variegato. Non vogliamo far fuggire i giovani: vogliamo che il mondo venga qui».
Da ex tabacchifici e frantoi sono nati spazi di lavoro, abitazioni e luoghi d’incontro per professionisti e famiglie.
Il turismo, in questo scenario, resta importante ma non esclusivo: 20.000 presenze annue, numeri che per un comune di 2.400 abitanti sarebbero già un successo. Ma la visione è più ampia.
«Il rischio è diventare un piccolo Kenya», dice il sindaco, «un luogo dove pochi guadagnano e molti restano ai margini. Il nostro obiettivo è accogliere chi porta idee, non solo chi cerca sole e mare».
“Il bello del piccolo, la comodità del grande”
Caprarica è a dieci minuti da Lecce, venti dal mare, quaranta dall’aeroporto di Brindisi. Una posizione perfetta per chi lavora da remoto ma non vuole sentirsi isolato.
«La connessione ultraveloce è già realtà», conferma Greco. «Ora stiamo lavorando su trasporti condivisi, collegamenti con Lecce e persino piste ciclabili di campagna verso il mare. Non servono grandi distanze per sentirsi liberi».
Il tessuto sociale, però, resta il vero valore aggiunto.
In un Sud spesso raccontato come immobile, Caprarica si distingue per una rete di giovani (ventenni e quarantenni) che gestiscono impianti sportivi, laboratori e spazi sociali. «Questa è la nostra forza», dice il sindaco. «Non solo infrastrutture, ma persone che sanno fare rete e guardare avanti».
“Rigenerare non è uno slogan”
Caprarica oggi è un microcosmo del nuovo Sud: radicato, ma aperto. Collegato, ma non caotico.
Per chi cerca un luogo dove vivere, lavorare o semplicemente ritrovare equilibrio, rappresenta un esempio concreto di come un piccolo comune possa offrire qualità di vita urbana in un contesto rurale.
Ecco perché ITS Italy ha scelto di partire da qui: perché la rigenerazione non si fa con i rendering, ma con i sindaci che ascoltano, con i cittadini che partecipano e con le imprese che credono nella continuità, non nel miracolo.
Come conclude Greco:
«Il turismo ci ha insegnato a farci conoscere. Ora tocca all’innovazione farci crescere».
Caprarica è già pronta — e, a giudicare dal ritmo dei cantieri, anche noi.
Caprarica: the Small Town That Thinks Big
A conversation with Paolo Greco, Mayor of Caprarica di Lecce, on regeneration, hospitality, and the courage to imagine the future
Caprarica di Lecce isn’t a random dot on the map.
It’s here, just twelve kilometres from the city of Lecce, that ITS Italy decided to start one of its first regeneration projects — turning a quiet Salento town into a living example of how small places can reinvent themselves.
A month ago, while following the progress of our local renovation sites, I sat down with Paolo Greco, mayor of Caprarica for almost a decade and one of the main reasons we chose this place over others in the area.
Our conversation was recorded for Remote Workers for Remote Villages, the podcast dedicated to Italy’s most forward-thinking rural communities.
Caprarica, as it turns out, is one of them.
“We chose not just to survive, but to grow”
“Caprarica has always lived off construction and agriculture,” says Greco. “For decades, our story was tied to olive trees — until xylella came and wiped them out. That’s when we decided to take on a different challenge: to regenerate not only our land, but our entire community.”
That regeneration started with services. A municipal nursery open until 5 p.m. (a rarity in southern Italy), daily school transport for 70+ children, free after-school activities, and an urban youth centre offering mentoring, study help, and evening programmes.
“Our goal,” explains Greco, “is to create a place where families can live comfortably, with services comparable to those in northern Italy — but without losing our southern rhythm and warmth.”
Caprarica also introduced light welfare programmes, mobility services for elderly and disabled residents, ultrafast fibre internet, and incentives for the restoration of unused houses — a vital step in a region struggling with depopulation.
“Hospitality is the key”
Caprarica is also part of Italy’s national reception and integration network (SAI), hosting 32 people from abroad, including 13 children.
“For us,” says the mayor, “hospitality doesn’t just mean opening doors — it means growing together. We want our kids to understand the diversity of the world, not escape from it. We want the world to come here.”
Old tabacco factories and olive mills have been converted into co-living spaces, community hubs, and family homes. Tourism plays its part — with around 20,000 annual visitors — but it’s no longer the only engine.
“The risk,” Greco warns, “is to become a small Kenya: a place where a few profit from tourism while residents struggle to live. Tourism is an asset, yes, but it can’t be our only future. We need people who bring ideas, not just holiday plans.”
“The beauty of small, the comfort of big”
Caprarica has the advantage of proximity — ten minutes from Lecce, twenty from the sea, forty from Brindisi airport.
It offers the pace of a village, yet the practicality of a city.
“The connection is fast, literally and digitally,” says Greco. “We’re also working on shared transport routes and bike paths through the countryside, so you can reach the coast without ever hitting traffic.”
The real strength, though, lies in the people.
While many small towns struggle with ageing populations, Caprarica has built a network of 20- to 40-year-olds managing public spaces, sports centres, and cultural venues.
“They’re the heart of the town,” Greco says proudly. “They run the football fields, the kids’ adventure park, the community spaces — and they form a network that keeps Caprarica alive and looking ahead.”
“Regeneration isn’t a slogan”
Today, Caprarica is what the new South of Italy could be: rooted, connected, ambitious.
A place where digital nomads, returning Italians, and local families can coexist — not in a postcard fantasy, but in everyday life.
For ITS Italy, this is why Caprarica became our first pilot site: because real regeneration starts with mayors who listen, citizens who participate, and entrepreneurs who build continuity instead of miracles.
As Mayor Greco concludes:
“Tourism helped us get noticed. Innovation will help us grow.”
Caprarica is ready — and, judging from the energy on the ground, so are we.








